Skip to main content

Servizio di psicologia dell’alimentazione

Il comportamento alimentare delle persone è influenzato da diverse componenti, come gli aspetti biologici, psicologici e sociali. La scarsa, o assente, consapevolezza di come possono agire questi aspetti sul nostro comportamento determina conseguenze disfunzionali e difficoltà nella gestione dell’alimentazione.

Il principale obiettivo del Servizio di Psicologia dell’Alimentazione è quello di fornire “strumenti” alle persone per la gestione efficace delle problematiche legate al peso, agli stili alimentari e al rapporto con il cibo. In particolare possiamo riconoscere nelle nostre convinzioni sulle diete, sull’immagine corporea e sui contenuti proposti dal mondo dell’informazione (pubblicità, moda, sport…) una delle principali aree di intervento insieme alle abitudini alimentari e di attività fisica.

Il servizio risponde alla domanda relativa al comportamento alimentare di persone adulte o dei giovani (con autorizzazione del genitore o tutore). Nei casi dei giovani può emergere la necessità di dare risposta alla domanda del genitore che si trova a dover gestire il comportamento alimentare dei figli durante la crescita (ove si evidenziano disfunzionalità) e ai fini della prevenzione di specifiche problematiche legate all’alimentazione.

 

Gli obiettivi del servizio sono:

  • Orientare e informare sui temi del comportamento alimentare

  • Promuovere competenze per individuare e gestire le problematiche del comportamento alimentare

  • Sostenere la persona nella gestione dei regimi alimentari dovuti a patologie croniche o esigenze di specifico fabbisogno nutrizionale (diabete, obesità, celiachia, problemi cardio- circolatori, osteo-articolari…)

  • Promuovere consapevolezza e autoregolazione del proprio comportamento alimentare con particolare attenzione all’alimentazione emotiva

  • Promuovere informazione e intervento sui principali disturbi dell’alimentazione attraverso le principali metodologie basate sull’evidenza scientifica

  • Diffondere i contenuti della psicologia dell’alimentazione ai professionisti del settore e agli operatori della salute mentale

  • Creare una rete con i servizi e i professionisti del settore in ottica progettuale ai fini della promozione del benessere alimentare, fisico e psicologico

 

Le attività del servizio sono volte a:

  • Diagnosi e intervento di consulenza psicologica e nutrizionale (dai 3 ai 5 incontri): attraverso colloqui di approfondimento viene raccolta l’anamnesi, svolto un assessment psicologico (e nutrizionale se richiesto), compilati strumenti di autosservazione (questionari). Segue un colloquio per la pianificazione degli obiettivi basati sulla domanda di consulenza e la restituzione di un progetto di intervento in ottica cognitivo- comportamentale.

  • Interventi di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (la durata è legata agli obiettivi condivisi, alla stabilizzazione del sintomo e alla migliore gestione dei fattori di mantenimento) per la gestione e l’inquadramento delle problematiche alimentari ai fini di un approccio consapevole, attivo e attraverso la definizione dell’influenza delle proprie convinzioni disfunzionali sulle emozioni e sui comportamenti in ambito alimentare

  • Gruppi aperti di sostegno alla gestione del peso e del comportamento alimentare (1 incontro ogni 15 gg): il gruppo è un potente strumento per facilitare la gestione dei pensieri, emozioni e comportamenti della persona nel suo percorso di cambiamento attraverso l’ascolto e l’apprendimento da esperienze simili alle proprie, l’incoraggiamento, la diminuzione del senso di isolamento, la condivisione di informazioni e di intenzioni, l’auto-affermazione.

  • Consulenza ai genitori ed educatori attraverso il Progetto GEA: il progetto si inserisce all’interno del programma come area specifica per la gestione del comportamento alimentare dei ragazzi durante la crescita e in un’ottica preventiva. Il genitore/educatore può ricevere consulenza e formazione secondo le principali metodiche basate sull’evidenza e in particolare nel proprio ruolo di “modello di comportamento alimentare” agito nel contesto familiare o educativo (per maggiori informazioni vedi Servizio GEA).

 

Referenti: 
Dr. Filippo Jacoponi
Dr.ssa Maria Cristina Orlando